Angelo Maria Monticelli

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Monticelli in un ritratto di John Faber

Angelo Maria Monticelli (Milano, 1710 circa – Dresda, 1758 o 1764) è stato un cantante castrato italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Angelo Maria Monticelli nacque a Milano intorno al 1710 e fece il suo debutto a Venezia nel 1728, quando cantò ne Le due rivali in amore di Tomaso Albinoni. Successivamente si esibì in diverse città italiane, tra cui Treviso, Padova e Verona. Tornò a Cantare a Venezia nel 1731 e nel 1732, esibendosi accanto a Giovanni Carestini, Antonio Bernacchi e Faustina Bordoni. Parallelamente all'attività canora in patria, tra il 1732 e il 1740 fu anche membro della Wiener Hofmusikkapelle di Vienna.[1]

L'esordio sulle scene londinesi risale al 1741, quando cantò nel pasticcio Alessandro in Persia. L'anno successivo ottenne un enorme successo ne L'Olimpiade di Giovanni Battista Pergolesi; il critico Charles Burney espresse un parere molto positivo sull'esibizione dell'aria "Se cerca, se dice", lodando le capacità canore e interpretative di Monticelli. Rimase a Londra per altri quattro anni, cantando nell'Alfonso (1744), La caduta de' giganti di Christoph Willibald Gluck (1746) e infine Antigono di Baldassare Galuppi (1746).[2]

Di ritorno in Italia, nel 1746 cantò a Napoli con Regina Mingotti e poi ancora a Vienna. Nel 1753 fu ingaggiato da Johann Adolf Hasse per l'opera di corte a Dresda, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita. Secondo una lettera di Metastasio morì nel 1758, mentre altre fonti suggeriscono che morì nel 1764.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Philip Henry Highfill (Jr.), Kalman A. Burnim e Edward A. Langhans, A Biographical Dictionary of Actors, Actresses, Musicians, Dancers, Managers & Other Stage Personnel in London, 1660-1800, SIU Press, 1973, p. 286, ISBN 978-0-8093-1130-9. URL consultato il 5 agosto 2022.
  2. ^ (EN) Thomas Alan King, The Gendering of Men, 1600-1750, Univ of Wisconsin Press, 2004, p. 379, ISBN 978-0-299-22620-6. URL consultato il 5 agosto 2022.
  3. ^ (EN) Samantha Owens, Barbara Reul e Janice B. Stockigt, Music at German Courts, 1715-1760: Changing Artistic Priorities, Boydell & Brewer, 2015, p. 102, ISBN 978-1-78327-058-3. URL consultato il 5 agosto 2022.

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Controllo di autoritàVIAF (EN32265068 · ISNI (EN0000 0000 0324 2073 · SBN INTV007130 · CERL cnp00566409 · GND (DE121772268 · BNF (FRcb148476724 (data) · WorldCat Identities (ENviaf-32265068